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L’allaccio fotovoltaico trifase è una procedura fondamentale per collegare un impianto fotovoltaico di media potenza alla rete elettrica, in modo da poter immettere l’energia prodotta e beneficiare degli incentivi o della vendita al Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Se stai pianificando un impianto superiore ai 6 kW e fino a 20 kW, è molto probabile che ti venga richiesto un collegamento trifase. In questo articolo scopriremo come funziona la pratica di allaccio fotovoltaico e GSE trifase fino a 20kW, quando è necessaria, quali sono le differenze rispetto al monofase e cosa aspettarsi in termini di costi e tempistiche.
Introduzione agli impianti trifase
Gli impianti trifase si distinguono da quelli monofase per la tipologia di connessione elettrica. In un impianto monofase, la corrente alternata viaggia su una sola fase, mentre nel sistema trifase l’alimentazione avviene su tre fasi, garantendo una distribuzione più equilibrata del carico elettrico. Questo tipo di connessione è tipico degli impianti industriali, artigianali o domestici di grandi dimensioni, dove il consumo di energia è elevato e la potenza richiesta supera i limiti del monofase.
Dal punto di vista tecnico, la trifase consente di ridurre le perdite di energia e di mantenere un flusso stabile anche con carichi impegnativi. Per questo motivo, quando si installa un impianto fotovoltaico di una certa potenza, è necessario adottare un sistema di connessione trifase per garantire efficienza e sicurezza.
Quando è richiesto un allaccio trifase
La scelta tra monofase e trifase non è sempre opzionale. In genere, l’allaccio fotovoltaico trifase è obbligatorio quando la potenza nominale dell’impianto supera i 6 kW. Tuttavia, ci sono casi in cui, anche per potenze inferiori, il gestore di rete può consigliare o richiedere la trifase per motivi di equilibrio del carico elettrico o per la presenza di utenze con motori elettrici e pompe che necessitano di maggiore potenza.
Alcuni esempi pratici:
- Abitazioni di grandi dimensioni con pompe di calore, climatizzatori e auto elettriche in ricarica.
- Piccole e medie imprese con macchinari che richiedono un flusso di corrente costante.
- Attività agricole o artigianali, dove vengono utilizzati motori trifase.
In questi casi, la connessione trifase non solo è utile, ma spesso indispensabile per garantire il corretto funzionamento dell’impianto e la stabilità della rete.
Procedura con il GSE passo per passo
Il processo di allaccio di un impianto fotovoltaico trifase al GSE segue una serie di passaggi tecnici e burocratici che coinvolgono sia l’installatore che l’ente gestore dell’energia. La pratica di allaccio fotovoltaico e GSE trifase fino a 20kW richiede attenzione, perché ogni fase deve rispettare le normative vigenti in materia di connessione alla rete e sicurezza elettrica.
1. Richiesta di connessione al gestore di rete
Il primo passo consiste nell’invio della richiesta di connessione al distributore locale, come Enel Distribuzione, tramite il portale dedicato. È necessario fornire una serie di documenti tecnici, tra cui lo schema unifilare dell’impianto, il dimensionamento dei pannelli e dell’inverter, e i dati catastali del punto di installazione.
2. Ricezione della proposta di connessione
Una volta analizzata la documentazione, il gestore di rete invia una proposta di connessione, che specifica le condizioni tecniche ed economiche dell’allaccio, inclusi i costi stimati per la realizzazione della connessione alla rete.
3. Accettazione della proposta
Il cliente o l’installatore deve accettare la proposta entro il termine indicato (solitamente 30 giorni) e procedere con il pagamento dell’anticipo previsto. Da questo momento, il distributore può iniziare le opere di allaccio.
4. Realizzazione e collaudo dell’impianto
L’impianto fotovoltaico viene installato e testato per verificarne la conformità. È importante che l’inverter sia compatibile con la rete trifase e che siano rispettati i requisiti di sicurezza stabiliti dalle Norme CEI.
5. Attivazione e comunicazione al GSE
Una volta effettuato l’allaccio fisico, si procede con la richiesta di accesso al portale GSE per la registrazione dell’impianto e la gestione dell’energia prodotta. In questa fase vengono caricati i documenti tecnici e le dichiarazioni di conformità.
6. Avvio dell’esercizio e incentivi
Dopo la validazione da parte del GSE, l’impianto entra ufficialmente in esercizio e può iniziare a immettere energia in rete o ad accumularla. Se previsto, il proprietario può accedere agli incentivi fiscali o ai contratti di Scambio sul Posto.
Differenze rispetto al monofase
La principale differenza tra un impianto monofase e uno trifase sta nella capacità di gestire la potenza. Mentre un impianto monofase può arrivare fino a 6 kW, quello trifase può raggiungere potenze fino a 20 kW o più. Ciò significa una maggiore flessibilità per chi desidera installare un sistema fotovoltaico più potente, ad esempio per coprire i consumi di un’abitazione con più utenze o di una piccola azienda.
Un altro aspetto importante riguarda la distribuzione dell’energia: il trifase consente di equilibrare meglio i carichi, riducendo le cadute di tensione e migliorando la resa complessiva del sistema. In termini pratici, questo si traduce in un funzionamento più stabile degli elettrodomestici e dei macchinari, una minore usura degli inverter e una maggiore efficienza energetica.
Inoltre, la procedura di allaccio trifase comporta una maggiore complessità tecnica e documentale, motivo per cui è sempre consigliato rivolgersi a un installatore esperto o a un’azienda specializzata come Duowatt, che segue il cliente passo per passo nella compilazione e nell’invio della pratica GSE.
Costi e tempistiche indicative
I costi per l’allaccio di un impianto trifase possono variare in base a diversi fattori: potenza installata, distanza dal punto di consegna, opere necessarie per il collegamento e tariffe del gestore. In generale, l’allaccio trifase comporta un investimento leggermente superiore rispetto al monofase, ma proporzionato alla potenza e ai benefici ottenuti.
Indicativamente:
- Per impianti fino a 6 kW, i costi di connessione monofase si aggirano tra 300 e 800 euro.
- Per impianti trifase fino a 20 kW, il costo può variare da 800 a 1.500 euro a seconda delle condizioni del sito e delle opere richieste.
Le tempistiche dipendono dal distributore locale e dalla complessità del progetto. Dalla presentazione della richiesta fino all’attivazione dell’impianto, i tempi medi sono di 60-90 giorni, ma in casi più complessi possono arrivare fino a 120 giorni.
È fondamentale che la documentazione sia completa e corretta: eventuali errori o mancanze possono ritardare l’intero processo di connessione al GSE.
Conclusione e consigli pratici
Affrontare la pratica di allaccio fotovoltaico trifase può sembrare un percorso complesso, ma con il giusto supporto tecnico è un procedimento chiaro e gestibile. La trifase rappresenta una scelta obbligata per impianti superiori ai 6 kW, ma anche una soluzione strategica per chi desidera massimizzare l’efficienza energetica e garantire una distribuzione più stabile della potenza.
Per ridurre tempi e costi, è consigliabile:
- Affidarsi a un installatore qualificato che gestisca la documentazione tecnica e la comunicazione con il GSE.
- Verificare con anticipo la disponibilità di potenza sul contatore e le specifiche richieste dal distributore locale.
- Richiedere la connessione tramite portale GSE o Enel solo dopo aver completato il collaudo dell’impianto, per evitare rallentamenti.
Infine, scegliere un partner esperto come Duowatt significa poter contare su un servizio completo per la pratica GSE trifase fino a 20kW, dalla consulenza iniziale fino alla messa in esercizio dell’impianto, garantendo così una transizione verso l’energia rinnovabile semplice, veloce e sicura.
Scarica il modulo per la richiesta di allaccio fotovoltaico
Compila il modulo e allegalo alla documentazione richiesta per avviare la pratica di allaccio del tuo impianto.
Domande Frequenti
L’allaccio trifase è richiesto quando l’impianto fotovoltaico supera i 6 kW di potenza o quando le utenze domestiche e aziendali necessitano di un flusso di energia più stabile e bilanciato, come nel caso di pompe di calore, macchinari o veicoli elettrici.
Sì, i costi sono in genere superiori a quelli del monofase, poiché l’allaccio richiede una struttura più complessa e talvolta interventi di rete aggiuntivi. Tuttavia, la maggiore efficienza e la possibilità di gestire potenze più elevate giustificano l’investimento.
Il tempo medio varia tra i 60 e i 90 giorni, ma può arrivare fino a 120 giorni a seconda della complessità dell’impianto e della rapidità del gestore di rete nell’approvare la connessione.
Dalla richiesta di connessione al gestore, si passa alla ricezione della proposta, accettazione e pagamento, realizzazione dell’impianto, collaudo e registrazione sul portale GSE per l’attivazione e la gestione dell’energia prodotta.
In alcuni casi sì, soprattutto se si utilizzano elettrodomestici o sistemi che richiedono potenze elevate. La trifase può migliorare l’efficienza generale e ridurre gli sbalzi di tensione, garantendo una maggiore stabilità energetica.
